giovedì 18 giugno 2009

Atei, state cippirimerlando troppo!

Come le news dell'UAAR ci informano:


Il quotidiano Libero ha pubblicato oggi un articolo di Luigi Santambrogio, dal titolo Che noia questi atei, sempre a parlare di Dio. Il pezzo ha goduto di un lancio in prima pagina ed è stato parzialmente riprodotto sul sito di Libero. Il testo, che contiene diverse imprecisioni, critica duramente le “strambe” iniziative dell’UAAR, il cui scopo sarebbe “puramente provocatorio e dimostrativo”, soffermandosi in particolare sullo sbattezzo. L’associazione viene accusata di tentare di “cippirimerlare il popolo italiano” e di mettere in circolazione “balle agnostiche”.


Inoltre ho trovato un sito che probabilmente riporta l'articolo completo, che propongo condendolo di qualche commentino personale


«Gli atei annoiano perché parlano sempre di Dio», scriveva il Nobel Heinrich Böll. E come dargli torto? Se togliamo la gran massa degli atei praticanti ma non militanti, quelli cioè che se ne infischiano con allegria del verbo di Papa e vescovi (in Italia son più numerosi dei cattolici) il piccolo resto stravede per le strambe iniziative di sbattezzo e dell’Occhiopermille (campagna contro i fondi alla Chiesa) dell’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. Quella, per intenderci, che ha inventato gli “ateobus” a Genova e in altre città [lascando perdere che gli ateobus sono stati "inventati" a Londra, mi piace l'utilizzo della parola "strambe" da parte di un giornalista che dovrebbe soltanto riportare fatti senza opinioni oggettive. Aspettate... Ho già detto che si tratta di Libero?].

Campagna per lo più parolaia e mediatica dato che di pullman reclamizzanti le bellezze della vita senza Dio se ne sono visti pochini in giro [Eh già... non sono mica stati "boicottati", è stato così semplice far girare quei pochi che sono girati...]. Ma, come spesso accade nelle iniziative dell’associazione, lo scopo è puramente provocatorio e dimostrativo [LOL]: l’importante è che i giornali se ne occupino, che gli uomini di Chiesa, tirati in ballo anche piuttosto beffardamente, rispondano e replichino, offrendo così altro combustibile alla polemica di carta [ma riLOL!!].

Il gruppetto [4 amici... com è bello saper usare le parole in maniera dispregiativa...] ha un sito internet in cui canta le lodi dell’essere senzadio e aggiorna le conquiste di nuovi affiliati allo sbattezzo (i dati li trovate nell’articolo sotto). E pubblica una rivista bimestrale dove il direttore, Maria Turchetti, si rivolge nell’editoriale ai lettori con: «Cari animaletti…». L’ultimo numero è infatti tutto dedicato a contestare la tesi che ci sia differenza tra uomo e animale, idea che, ammette la direttora, «non è del tutto riconducibile a tradizioni religiose». Oddio, anzi, noddio: qualche lettore s’è pure stufato di sentirsi apostrofare con quel saluto animalesco: cari babbuini e care scimmiette, tanto da costringere la rivista a lanciare un referendum. La Turchetti informa che l’elaborazione dei dati è in corso, però non trattiene il suo caustico disappunto. «Vi offendereste», scrive nell’editoriale, «anche se vi chiamassi trottolini o puci pucci? O v’infastidisce il fatto che vi dia degli animali? In quest’ultimo caso, cari lettori, L’Ateo non fa per voi». Tosta, eh, la direttora [qui mi verrebbe da fare un imprecazione poco educata].

Di più e diverse sono le campagne che l’associazione offre a raffica ai suoi militanti, alcune dai titoli accattivanti e divertenti. Come Occhiopermille, Nessun Dogma, o il nostalgico e un po’ polveroso Darwin day

Ma è nell’iniziativa dello sbattezzo che l’Uaar s’è conquistata la prima fila nell’esercito anticlericale e no Vatican, sempre pronto ad attribuire a vescovi e Papa tutte le colpe dell’italico declino[Ragazzi parliamo di Libero eh... "libero"... che abuso di termini]. Non è che l’iniziativa per lavare via il sigillo del battesimo abbia ottenuto chissà quale successo di popolo: gli sbattezzati in tutta Italia superano a malapena le mille unità (1032 per l’esattezza, secondo l’ultimo provvisorio censimento)[davvero? e come fa a saperlo visto che lo sbattezzo è un iniziativa privata? abbiamo di fronte "johnny, è quasi magia!". O magari parla degli sbattezzati del 25ottobbre durante la giornata nazionale per lo sbattezzo? Ma riportare i fatti correttamente no?], una goccia di effervescente veleno nel mare tranquillo e terso (in superficie) del “siamo tutti cattolici”, almeno per l’anagrafe del municipio e l’archivio dei registri parrocchiali.

Tuttavia, i pochi che hanno iniziato e caparbiamente portato a termine le pratiche (c’è un apposito modulo da scaricare e consegnare al parroco) dello sbattezzo, sono certamente coraggiosi e anche piuttosto rumorosi. Atei militanti, zeloti della causa dello sconsacro e del rewind agnostico, crociati dell’ossimoro per una nuova Gerusalemme senza croci[è bello chiamarci crociati, ha un che di ipocrita...]. Basta navigare e surfare sui siti consigliati dalla casa madre per rendersene conto: si va dallo sberleffo e ai motteggi sarcastici che ricordano le sofisticate gentilezze volterriane, all’insulto truce e volgare contro i “corvi neri” della Cei.

Nella classifica delle città religiosamente desbattezzate, in cima c’è la cofferatiana Bologna con 300 cancellazioni dai sacri registri, tallonata da una sorprendente Milano che mette a segno quasi 200 sbattezzi. E promette il sorpasso entro l’anno (liturgico) in corso[sti dati naturalmente li sa solo lui].

Nelle note lasciate sui siti dai restituiti al libero arbitrio, non ci sono drammi di coscienza né notti insonni e sudate, alla maniera dell’Innominato. C’è gioco, provocazione anticlericale pure e competizione militante tra i diversi circoli territoriali a conquistare nuovi proseliti.

All’Uaar dicono che l’impennata degli sbattezzi si è registrata dopo il caso Englaro: una rivolta di ingenue coscienze di fronte alla posizione arcigna delle gerarchie cattoliche. Balle agnostiche, propaganda di cattiva qualità: sotto c’è un piano politico che è spontaneo quanto una campagna elettorale. Trovatene un’altra, questa è davvero indigeribile. Via, cari atei razionalisti di poche speranze e tanta (mala)fede[a quanti LOL sono??], mica potete cippirimerlare il popolo italiano in questo modo[W l'italiano!]. Sanno tutti che a dare una mano (e tante pagine di giornali) a papà Beppino c’era lo staff di medici e volontari radicali [eh e per papà silvio ci sono giornali interi...]Che il signor Englaro è da mesi in tournée effettiva e permanente a favore della “dolce morte” (altrui) in scuole, circoli privati e pubbliche associazioni.

Ma quale rivolta morale? Qui signori agnostici e miscredenti vi state approfittando della buona fede del pueblo italico[mica ne approfittano le gerarchie cattoliche? nono lo facciamo noi "miscredenti"]. Che farebbe invece bene a meditare sulle fregnacce da best seller del Gran Maestro della comitiva: quel Giorgio Odifreddi che considera i cattolici geneticamente cretini. Prova del nove che Dostoevskij aveva ragione: togliete di mezzo Dio e tutto sarà possibile. Compreso il fatto che Odifreddi abbia una rubrica fissa su L’Espresso. Massì, gli atei annoiano: sempre lì a sparlare di Dio per vendere meglio le loro mercanzie nel tempio.


Commento? Che faccio commento? no non voglio diventare volgare, commentate voi...
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